Filtro a manica o filtro a cartucce? Quale tecnologia risulta essere più idonea nei diversi contesti industriali? Leggi il nostro articolo!
Nell’ambito degli impianti per il trattamento degli inquinanti dell’aria, vi sono varie tecnologie che permettono di abbattere le polveri prodotte nei diversi contesti produttivi. Sul nostro sito abbiamo ampiamente trattato questo aspetto, ma in questo articolo vogliamo concentrarci su due tecnologie in particolare e su un quesito molto diffuso: meglio utilizzare filtri a manica o a cartucce? Partiamo con il dire che entrambe le tecnologie utilizzano la filtrazione meccanica, ma cosa si intende con questo termine?
La separazione del particolato avviene convogliando il flusso aeriforme all’interno di un’apposita superficie filtrante, che trattiene le particelle e le separa così dal flusso. Sebbene il processo sia estremamente semplice, esistono molteplici soluzioni realizzative che sfruttano questo principio.
In particolar modo, operano secondo la filtrazione meccanica sia il filtro a manica sia il filtro a cartucce: la differenza risiede nelle caratteristiche morfologico/strutturali del materiale utilizzato e in alcune peculiarità costruttive. Eccolo, il confronto di nostro interesse!
Meglio filtro a manica o filtro a cartucce? Quale dei due permette di ottenere le migliori performance? Quali sono le differenze? Partiamo con la nostra analisi.
I mezzi filtranti a manica o a cartuccia presentano sia analogie che differenze. La prima cosa che possiamo notare è che, come precedentemente mostrato, entrambi promuovono una filtrazione di natura meccanica. In altri termini, entrambi trattengono meccanicamente le polveri presenti nel flusso gassoso. Una domanda chiave è: come avviene? Per rispondere risulta opportuno introdurre la differenza tra filtrazione superficiale e profonda.
Che differenza c’è? Com’è possibile vedere nell’immagine, i materiali predisposti alla filtrazione superficiale bloccano le particelle sulla propria superficie, mentre quelli predisposti alla filtrazione profonda consentono la penetrazione delle particelle all’interno del proprio spessore. Frequentemente le particelle accumulate si comportano come ulteriore elemento filtrante, e permettono così di incrementare l’efficienza di separazione. È importante mettere in evidenza che, a fronte di un incremento di efficienza, si ha comunque un incremento delle perdite di carico, che rendono necessaria la pulizia o un’eventuale sostituzione dell’elemento filtrante. Come avrai intuito, data la minor penetrazione delle particelle, i materiali che promuovono una filtrazione superficiale sono più semplici da pulire e durano maggiormente nel tempo. I materiali che promuovono invece una filtrazione profonda sono complicati da mantenere puliti.
Le cartucce sfruttano entrambi i meccanismi di filtrazione sopra descritti: la filtrazione superficiale, ad esempio, viene solitamente applicata nei processi di sabbiatura, con l’utilizzo di cartucce in carta. Le maniche invece, a differenza delle cartucce, utilizzano esclusivamente la filtrazione profonda.
Prima di parlare dei fattori da prendere in considerazione per scegliere tra un filtro depolveratore a manica o a cartucce, è necessario fare un breve approfondimento sulle caratteristiche degli elementi filtranti.
Partiamo con il dire che sia le maniche che le cartucce possono essere realizzate in diversi materiali, dimensioni, forme e con diverso peso specifico del tessuto. I materiali utilizzati sono tipicamente di natura polimerica, con dei trattamenti superficiali che permettono di garantire determinate performance in specifici contesti. Per quanto riguarda le caratteristiche degli elementi filtranti, possiamo riassumerle nella tabella di seguito riportata:
Dati | Filtro a cartucce | Filtro a manica |
---|---|---|
Diametro (mm) | Da 115 a 320 | Ns. standard 125 |
Altezza (mm) | Da 600 a 2.000 | Ns. standard da 2.000 a 3.000 e oltre |
Peso specifico tessuto filtrante (g/mq) | Da 130 a 290 | Da 300 a 550 |
Superficie (mq) | Ampia scelta da 1.5 a 25 | Da 0.8 a 1.2 |
Come possiamo riscontrare nella tabella, le maniche solitamente hanno peso specifico e spessore del tessuto filtrante superiore rispetto alle cartucce e sono caratterizzate da maggiore efficienza di filtrazione.
Per quanto riguarda la superficie filtrante, le cartucce presentano un’estensione maggiore rispetto alle maniche quindi, a parità di superficie filtrante, determinano un ingombro minore dell’apparecchiatura rispetto alle maniche. Le cartucce sono però caratterizzate da una conformazione a pieghe che influenza la capacità di filtrazione delle stesse: poste in depressione, le pieghe tendono a comprimersi con conseguente riduzione della superficie filtrante. Inoltre, questa conformazione, fa sì che le polveri si insinuino e si depositino tra le pieghe, intasando la cartuccia. Le maniche invece, avendo una conformazione circolare-piana vengono facilmente pulite da idoneo sistema di pulizia automatico che le rende efficienti anche in presenza di elevate quantità di polveri.
Passiamo ora ad un quesito pratico: come è possibile scegliere quindi tra un filtro a manica e un filtro a cartucce? Quali sono i parametri di scelta che permettono di optare per l’uno piuttosto che per l’altro? Vediamolo insieme
Nell’ambito della scelta tra filtri a manica e filtri a cartucce, vi sono molteplici fattori da prendere in considerazione per operare la scelta.
Tra questi possiamo annoverare:
Riassumiamo quanto appena visto nella tabella seguente, che indica i principali vantaggi e svantaggi dei filtri a manica e dei filtri a cartucce.
Tecnologia | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Filtri a cartucce |
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Filtri a manica |
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Alla luce di tutte le considerazioni sviluppate, qual è la scelta migliore? Maniche o Cartucce?
È bene sottolineare che la risposta a questa domanda non esiste a priori. Per effettuare la scelta bisogna valutare caso per caso in quanto esistono diversi processi industriali, con diverse condizioni di esercizio e ognuno con proprie specifiche esigenze. La scelta dell’apparecchiatura filtrante da utilizzare è quindi da effettuarsi sulla base di un’attenta analisi e di una corretta progettazione: l’esperienza e le conoscenze aiutano in ogni contesto a delineare la soluzione migliore, che risponda in modo pienamente funzionale alle esigenze del cliente.
Scopri le nostre Case History: potrai trovare una serie di applicazione dei nostri impianti di trattamento, per scoprire come funzionano e per approfondire i molteplici contesti industriali in cui possono essere utilizzati.
A presto, con nuovi interessanti articoli!
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