Ossidatore termico per la combustione di sostanze organiche
La post-combustione è un processo utilizzato, con ottimi risultati, per l’ossidazione termica di flussi d’aria contenenti inquinanti organici volatili sia alogenati che non.
L’ossidazione termica avviene all’interno di una camera di combustione dove gli inquinanti presenti nell’effluente da trattare vengono bruciati decomponendo generalmente l’inquinante in anidride carbonica (CO2) e vapore acqueo (H2O).
Il processo termico, mediante ossidazione ad alta temperatura, si propone di trasformare i componenti nocivi in sostanze innocue: anidride carbonica (CO2) e vapore acqueo (H2O). Esistono diverse macchine per realizzare l’ossidazione termica: la scelta si basa su diversi aspetti come, ad esempio, la concentrazione degli inquinanti da trattare ed il livello di efficienza termica che si vuole ottenere. Di seguito analizziamo le macchine ossidanti esistenti.
Si tratta di un combustore termico senza recupero di calore. In pratica è una camera di combustione opportunamente studiata, dotata di bruciatore, che ossida termicamente gli inquinanti. Al termine della camera, a seconda delle esigenze del cliente, si possono inserire diverse tipologie di recupero (solitamente recupero su olio diatermico, acqua per la produzione di vapore o altro).
Si tratta di un combustore dotato di recupero di calore. E’ costruito in modo tale che l’effluente entrante recuperi calore dai gas combusti, al fine di contenere il consumo di combustibile ausiliario. Inoltre, è possibile sfruttare ulteriormente il calore residuo nei fumi inserendo un secondo recupero di calore su aria o su acqua in base alle necessità.
Si tratta di un combustore il cui scambiatore per il recupero termico è di tipo rigenerativo. E’ costituito da materiale ceramico il quale, se opportunamente dimensionato, è in grado di raggiungere efficienze di recupero termico del 95% e oltre. Inoltre, in base alle concentrazioni di inquinanti ossidati, può potenzialmente condurre il sistema all’autosostentamento, azzerando quindi il consumo di combustibile ausiliario. Anche in questo caso è possibile ipotizzare un recupero finale del calore a camino su aria o su acqua.
Si tratta di un combustore che sfrutta un opportuno catalizzatore per far avvenire l’ossidazione a temperature più basse ( circa 300-400°C), mantenendo invariate le efficienze ambientali. Al sistema è possibile unire uno scambiatore di calore per aumentare il recupero termico, contenendo ulteriormente i consumi di combustibile ausiliario.
Nei processi che presentano composti alogenati si può formare acido alogenato relativo che, a valle dell’ossidazione termica, necessita di essere trattato tramite l’abbattitura ad umido dell’effluente, eseguita tramite il nostro scrubber wetclean.
Il post-combustore:
Può essere progettato uno scambiatore di calore che permetta di recuperare ulteriormente il calore sensibile dei fumi uscenti. Tale calore sensibile può essere utilizzato per riscaldare aria, olio diatermico o acqua, oppure può essere utilizzato per produrre vapore.
Tecnosida® si occupa anche della programmazione di periodici interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per verificare la struttura dell’impianto. Tale servizio è disponibile anche per il post combustore termico e garantisce:
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Il postcombustore termico può essere dotato di sistemi di telegestione per il monitoraggio delle prestazioni e del funzionamento.
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